Suona la sveglia. Posponi, aspetti altri cinque minuti. Risuona la sveglia.
Ti alzi e capisci che sei già in ritardo. Prendi un caffè al volo e ti fiondi al lavoro, pregando che il traffico sia clemente.
Arrivi al lavoro di corsa e inizi la tua routine. Il tuo giro di giostra.
Esci. Ti imponi di dedicare del tempo all’attività fisica, per cui con il borsone, che prontamente ti sei preparato la sera prima, ti dirigi in una palestra e, come un criceto sulla ruota, ti obblighi di bruciare almeno quelle quaranta calorie per macchinario.
Torni a casa, ti prepari una cena veloce. Magari di quelle già pronte, e ti butti sul divano.
Provi a guardare la tua serie preferita, ma gli occhi si chiudono e ti addormenti.
Alle tre di notte, forse con un po’ di insonnia provi a trasferirti nel letto, pronto per ripetere tutto da capo.
E così il giorno dopo, e il giorno dopo ancora…
Fermati.
Tutto questo ha senso?
Respira, e riflettici un po’ su.
Secondo me la risposta è no.
Purtroppo, ci stiamo perdendo.
La frustrazione e la frenesia sono diventati il nostro pane quotidiano.
Siamo ormai rinchiusi in una gabbia tossica formata da schemi ben precisi e costrizioni sociali disumanizzanti, che ci separano sempre più dalla connessione con noi stessi e con il mondo che ci circonda.
Abbiamo perso la consapevolezza e la saggezza di vivere.
Ma non tutto è perduto.
Possiamo liberarci da questo corsetto troppo stretto e possiamo ancora virare il timone, percorrendo con altri intenti la strada che ci manca.
Chiamiamo questo cambio di rotta: “Il viaggio della consapevolezza”, vi piace?
Personalmente, sono arrivata ad un punto dove, pensando a tutto quello che facevo e a come lo facevo, ho capito che trascorrevo le mie giornate senza viverle a pieno.
Mancava la mia presenza. Mi impegnavo in molte cose ma non le assaporavo.
L’inizio del cambiamento è avvenuto praticando il mio lavoro.
Per offrire attenzioni e cura, devi essere presente in quello che fai. In ogni piccolo gesto, in ogni piccolo movimento.
Grazie alla mia dedizione, e all’amore con cui lo svolgo, non mi veniva difficile farlo.
Ma il resto?
Il resto, era un vero disastro.
Passavo le giornate a pensare a quello che avrei fatto poi, pianificando l’inverosimile, evitando di concentrarmi sul presente.
Mi riempivo di cose da fare e non avevo mai il pensiero a riposo.
Le idee tutti i giorni correvano, come se partecipassero alla maratona di New York.
Fino a quando, non ho iniziato a frequentare un corso di Yoga.
Inizialmente, lo facevo perché dovevo migliorare la mia elasticità. Non avrei potuto continuare ad essere un tronchetto della felicità. Lavorando sempre in piedi poi, iniziavo a non sentirmi bene. Il mio corpo stava iniziando a cedere. Avevo dolori ovunque e problemi di circolazione.
La soluzione l’avevo a due metri da casa. Cosa mi costava in fondo?
Ho iniziato a partecipare alle lezioni, frequentando solo una volta a settimana. (Per la mia elasticità era più che sufficiente. Non potevo perdere altro tempo.)
Poi, qualcosa è cambiato.
Piano piano, sentivo che il mio corpo ne traeva beneficio.
Ad ogni movimento, respiravo.
Io respiravo. Il mio corpo respirava.
E come per magia. Aprendo il torace, mi si apri anche la mente.
Ho iniziato ad assaporare il “Qui ed ora.” Comprendendo la grande bellezza del nulla. Nel dissociarsi dai grandi schemi comuni.
Ho iniziato ad accettarmi e ad avere un atteggiamento più positivo nei miei confronti.
Tutto ciò che mi circondava aveva un sapore e un colore diverso.
L’energia era piacevolmente calda e luminosa. Mi sentivo bene.
Da una lezione sono passata a due lezioni a settimana.
Ed ora attendo con ansia gli appuntamenti settimanali.
Il respiro è il ponte che collega la vita alla coscienza,
Thich Nhat Hanh
che unisce il corpo ai nostri pensieri.
Ogni volta che la vostra mente si disperde,
utilizzate il respiro come mezzo
per prendere di nuovo in mano la vostra mente.
Respirare con consapevolezza è un regalo che facciamo al nostro corpo.
Oltre ad essere un’azione piacevole e rilassante per calmare la mente, è anche un gesto benefico per il tutto il nostro organismo.
Ogni singola cellula necessità di ossigeno per creare energia, e per ottenere ossigeno, dobbiamo respirare.
Purtroppo, non tutti respirano in modo corretto.
A causa di paure, stress, ansie e di posture scorrette, i muscoli tendo ad irrigidirsi creando dei veri e propri blocchi fisici all’apparato respiratorio. Costringendo il corpo a contrarsi sempre di più e ad inalare meno aria.
Praticare yoga, aumenta l’energia, riduce il senso di stanchezza. Migliora il sonno e rallenta l’invecchiamento. Inoltre, attraverso la pratica delle diverse posizioni gli organi si ossigenano e si depurano.
Il mio consiglio è un invito alla prova.
Provate, e vedrete che con il passare del tempo il vostro corsetto si allenterà e riuscirete a vedere e ad assaporare il mondo nel suo gioco di colori e sapori.
Erica
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